La prima volta che ho tatuato questo ragazzo era il 2002 e dopo oltre dodici anni di silenzio è tornato per un nuovo progetto, un demone e un angelo che tengono una collana con una croce celtica.
Non ho chiesto quali fossero i significati legati al tatuaggio, l’idea era interessante di per se e la cosa ancora migliore è avere un affezionato cliente che torna e ti da carta bianca sull’impostazione e sullo stile. Unica limitazione la dimensione.
Una limitazione irrisoria visto che si tratta di un uomo di quasi due metri d’altezza. Quindi mi misi al lavoro con l’intento di creare qualcosa in stile cartoon.
Purtroppo in questi dodici anni si era dimenticato quanto è doloroso tatuarsi e con l’avanzare degli anni ho la sensazione che diventi ancor più doloroso.
Quindi le sedute sono state un po’ difficoltose, faceva fatica a stare fermo e questo ha inficiato notevolmente la tracciatura delle linee.
Ma nonostante il dolore e le pause necessarie per fargli prendere fiato non abbiamo mai perso il buonumore e nemmeno la motivazione.
C’è una bella differenza tra lavorare con chi si lamenta come un bambino e chi invece, come questo ragazzo, trova il modo di farsi una risata e non perde mai il buonumore, nonostante il dolore, rendendo tutto più leggero anche al sottoscritto.
Alla fine del lavoro avrei voluto dedicare un paio d’ore di lavoro in più a questo progetto ma lui non ce la faceva più e io ho accettato di buon grado visto che il tatuaggio che ne è risultato è comunque un ottimo lavoro anche senza una serie di accorgimenti ed effetti che avrei voluto apportare.
Qui sotto le immagini del processo di lavorazione
