Mitologia portami via.
tra le tante richieste che ricevo un posto d’onore è sicuramente riservato ai miti greco romani.
Persefone, Nettuno, Andromeda, Giove, Era, Perseo sono solo alcuni degli dei e/o personaggi della cosmogonia greco romana che m’è capitato di realizzare negli anni. Atena mi mancava e questo ragazzo ha deciso di darmi l’opportunità di non farmela mancare.
Era ispirato da un mio lavoro precedente: La Furia di Zeus, ma a parte questo e una attrazione per l’architettura greca l’idea era in realtà alquanto nebulosa. Niente di male, avere carta bianca o quasi è sempre piacevole, ma in questo caso avrei preferito avere qualche idea aggiuntiva per arricchire la composizione con qualcosa di più dinamico, ma il cliente non è stato molto d’aiuto e io non ho intenzione di leggere tutto quel che riguarda ogni mito greco romano che mi capita di dover disegnare, anche se sicuramente interessante e utile alla mia cultura generale:D
In genere do una lettura veloce delle caratteristiche principali per farmi un’idea del personaggio ed eventualmente trovare qualche ispirazione. In questo caso è stato utile per la realizzazione della parte interna del braccio che, per quanto ridondante, rappresenta la dea stessa che tiene tra le mani una sfera luminosa rappresentazione della sapienza, le arti e le strategie che donerà agli umani.
Per quel che riguarda invece il viso avevo un’idea chiarissima fin da subito, volevo assolutamente un primissimo piano che occupasse mezzo braccio, si trattava solo di trovare la giusta inquadratura che potesse funzionare sul braccio alquanto esile del cliente.
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Dubbi e soluzioni
Il mio problema era la composizione da usare sull’avambraccio. Il cliente voleva assolutamente qualcosa di architettonico e, parlando di Grecia, non poteva mancare il Partenone ma lo spazio a disposizione era veramente stretto e pur ridimensionandolo, sfruttando una visione prospettica che ne riducesse l’estensione laterale, rimaneva ancora molto spazio da disegnare ed avere la parte sempre in evidenza dell’avambraccio fatta per metà solo di rocce non mi sembrava abbastanza affascinante.
Fortuna vuole che mi venne l’idea di aggiungere una scalinata, a mio parere non affascinante come una scena più dinamica ma sicuramente meglio di un ammasso di sassi.
Di questa scala quel che mi affascina di più è il pilastro che, piazzato strategicamente, diventa sia il lato destro che sinistro dell’ingresso alla scala.
La transizione tra la parte bassa e quella superiore fu facile, come per Zeus Wrath decisi di usare le nuvole, questo mi ha permesso di gestire la transizione senza troppi problemi visto che ridurre o aumentare la massa nuvolosa non avrebbe influito negativamente sull’insieme della composizione.
Come un treno
Il lavoro è stato abbastanza rapido, in cinque sedute ho portato a termine il lavoro senza nessun tipo di problematica sia per la resistenza del ragazzo ma soprattutto grazie alle dimensioni esili del braccio che ha aiutato non poco nella velocizzazione del lavoro.
Sono molto soddisfatto del risultato finale, mi piace la composizione nel suo insieme e i singoli elementi. Al risultato finale contribuisce la tonalità molto chiara della pelle del cliente che aumenta i contrasti senza bisogno di usare il bianco.
Qui sotto le fasi di lavorazione, il video della realizzazione del disegno con, alla fine, il tatuaggio completato a distanza di un mese dalla guarigione dell’ultima seduta.
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