Nome e portfolio.
Quando un cliente afferma di rivolgersi a me perché conosce il mio lavoro da anni è una soddisfazione e in genere mi auguro che mi chieda un’opera che rientri tra i miei soggetti preferiti, ma non sempre accade.
A volte succede invece che nuovi clienti arrivino perché attratti dagli ultimi lavori condivisi sul sito o sui miei social.
Una delle ultime opere che avevo condiviso, prima che arrivasse questo ragazzo, era Drago Orientale.
Quindi, attratto dal mio approccio allo stile orientale – che per altro non è esattamente il mio stile ma, a quanto pare, lo faccio in modo attraente – decise di contattarmi per il suo progetto.
Asagi Koi
La carpa giapponese non è esattamente il soggetto più originale di questo mondo, anzi, è uno dei più inflazionati.
La Asagi è sicuramente più particolare delle solite carpe rosse o dorate, almeno per me che non sono un intenditore e, da non intenditore, per me rimane pur sempre un pesce 😀
Ma se alla prima impressione poteva sembrare una mancanza di creatività, in realtà il soggetto era stato scelto in nome di una profonda passione per la pesca, le carpe e la cultura orientale.
Il cliente mi ha intrattenuto per diverse decine di minuti spiegandomi le differenze tra varie specie e altre caratteristiche che non conoscevo, si è rivelato perciò un ottimo collaboratore nella ricerca dei riferimenti per creare il disegno.
Posizione insolita
Devo ammettere che la posizione scelta non mi entusiasmava molto, la testa e il corpo sul pettorale non sono niente male, mentre lasciare sulla spalla solo la coda e un paio di fiori mi sembrava un peccato.
Per deformazione professionale, sulla spalla avrei visto qualcosa di più importante della coda ma nell’insieme il progetto funzionava bene, perciò assecondai i desideri del cliente senza problemi.
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Ritorno alle origini
Vista la semplicità del disegno e la tradizionalità di stile e soggetto decisi di disegnarlo in modo tradizionale, con matite e pennarelli.
L’arte del disegno è di per se una sorta di meditazione, ma la realizzazione in digitale in qualche modo disconette mente e corpo, forse perché la superficie su cui si lavora non consente di sentire a pieno la mina della matita che si consuma, il colore che si stende, è come se ci fosse una sorta di barriera tra l’artista e la sua creazione.
Inoltre il fascino di un disegno materico è sempre molto più affascinante di una stampa digitale.
Ritornare a questo tipo di sensazioni è stato positivo e credo che cercherò, quando le tempistiche lo permettono, di utilizzare più spesso metodi tradizionali.
Il risultato finale nella sua semplicità è decisamente attraente.
Dalla carta alla pelle
In fase di realizzazione mi resi conto che il fiore nella parte alta della spalla era stato progettato male.
Nel disegno il fiore, quasi di profilo, funzionava molto bene, dava profondità al disegno.
Nella versione su pelle quel fiore andava a distendersi quasi in orizzontale sulla parte alta della spalla.
Quindi, prima di procedere con lo stencil, mi presi il tempo di ridisegnarlo aperto, come fosse visto da sopra, in quel modo si sarebbe adattato molto meglio alla zona.
La realizzazione è stata semplice, una seduta per la stesura dei neri e una seconda seduta per la stesura del colore.
Per non essere uno che si occupa di stile orientale direi che ho fatto proprio un buon lavoro 😀