Un’idea evoluta nel tempo.
Da tempo pensavo di realizzare un drago che al posto delle scaglie avesse la trama di un pneumatico.
L’idea rimase a fermentare nella mia mente per qualche anno fino a quando finalmente decisi di metterla in pratica.
Fin dalle prime bozze capii che la trama del pneumatico era più adatta alla pancia che alla parte esterna del corpo, perciò decisi di rendere meccanica la parte superiore. Durante la realizzazione decisi di reinterpretare in chiave del tutto personale gli stilemi dei draghi orientali.
Avrei sfruttato all’incirca le dimensioni e le caratteristiche del drago classico orientale reinterpretandole in chiave bio-meccanica, al posto delle onde avrei usato delle linee dinamiche orizzontali, probabile retaggio del mio passato nei fumetti 🙂 e al posto dei fiori di ciliegio delle stelle ninja (Shuriken), infine, invece che il classico sfondo nero una trama geometrica.
Per arricchire la composizione e renderla ancor più dinamica aggiunsi pezzi di pneumatico che schizzano via come da un’auto da corsa in curva. Non a caso ho usato il battistrada delle gomme da bagnato delle Formula Uno degli anni ’70.
La perla è il tesoro più importante per il drago perché gli dona saggezza, energia spirituale, prosperità e potere quindi non mi sembrava il caso di reinterpretare questa parte così importante e ricca di significato per l’iconografia classica. Soprattuto perché ad essere onesti, non ho avuto un’idea degna di nota per sostituirla 😀
Colori e significati
La mia prima opzione era turchese per il drago e rosso per lo sfondo, con accenti luminosi giallo/arancioni, ma condividendo i progressi del mio lavoro sui social il progetto ebbe fin da subito molto successo e prima del completamento venne subito prenotato da un ragazzo del Friuli, che tra l’altro aveva già sul suo braccio uno dei miei biomeccanici (43R-01), quindi mi sembrava più che giusto discutere la colorazione con il futuro proprietario.
Gli inviai una breve descrizione dei colori dei draghi e dei relativi significati; la sua prima scelta fu ovviamente per il drago più potente, quello color oro che, a quanto pare, rende immortale chi lo indossa, ma lavorare su una superficie così estesa con i gialli sarebbe stato oltre che impegnativo sicuramente poco resistente nel tempo, quindi suggerii di optare per il diretto discendente del drago dorato: il drago rosso.
Il suggerimento fu accettato.
Per lo sfondo decisi perciò di usare il complementare del rosso.
Il contrasto tra colori complementari oltre ad essere particolarmente piacevole da guardare, da all’immagine un aspetto simile a un bozzetto di design automobilistico, rendendo la mia interpretazione ancor più originale.
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Imprevisti
Durante la prima seduta contavo di poter stender tutte le linee ma l’applicazione dello stencil richiese diverso tempo e il cliente per evitare il traffico dell’ora di punta voleva andarsene presto. Comprensibile visto che per ogni seduta doveva spararsi 3:30 ore di viaggio all’andata e altrettante al ritorno, purtroppo questo non era nelle mie previsioni.
Ritrovandomi questa sua richiesta dopo aver tracciato solo la metà delle linee decisi di prendere un ago più sottile e del grigio per fissare velocemente le linee restanti, in modo da poterle riprendere con calma nella seduta successiva senza dover rifare nuovamente lo stencil e soprattutto senza dover faticare a riallinearlo al lavoro già fatto.
Limiti temporali
Il limite temporale entro cui dovevo lavorare a causa del viaggio era un po’ frustrante perché non vedevo l’ora di completare questo lavoro e quando alle 17:00 il cliente se ne va è come se ti lasciasse con due ore di attività inespressa 😀
Ma quando qualcuno si fa un viaggio simile non si può certo pretendere che arrivi a casa a mezzanotte dopo essersi svegliato alle 6 solo per esaudire i desideri di un artista esaltato 😀
Soddisfazioni
a parte questa piccola limitazione il lavoro ha proceduto con una certa rapidità ed è venuto esattamente come ci aspettavamo, un’opera unica e decisamente originale che si differenzia dai soliti draghi, siano essi orientali o occidentali.
Sicuramente uno dei miei lavori più originali e innovativi.
Mi farebbe piacere fare delle fotografie e un video a un paio di mesi dalla guarigione, ma non chiederò a un cliente, per quanto affezionato, di farsi 7 ore di viaggio per 10 minuti di foto, anche perché in questo caso gran parte del tatuaggio è completamente guarito, in alcune zone da quasi un anno e non saranno certo i pochi ritocchi fatti nell’ultima seduta ad inficiare la qualità delle foto 😉
Qui sotto le fasi di lavorazione del disegno e del tatuaggio