Lo Stile Giapponese:
non è tra le mie specialità e non è tra le richieste che più mi entusiasmano.
Apprezzo la tradizione e lo stile di alcuni (pochissimi) artisti orientali, ma trovo sia uno stile ripetitivo e poco stimolante, per quanto sia resistente alla prova del tempo.
Ritengo che un artista dovrebbe avere la libertà di interpretare ogni soggetto con il proprio stile.
Un drago può essere disegnato in miliardi di modi, affidarsi a uno stile preconfezionato che tra l’altro non appartiene alla nostra cultura lo trovo un po’ banale, considerando l’evoluzione artistica che, soprattutto in Italia, ha avuto luogo negli ultimi 750 anni, rispetto allo stile dei tatuaggi giapponesi.
Perciò, come faccio sempre quando ricevo questo tipo di richieste, spiegai al cliente che non essendo la richiesta esattamente in linea con il mio stile avrei preferito fare qualcosa di più personale oppure avere la possibilità di reinterpretare a modo mio tale stile.
Dopo aver valutato il mio portfolio e alcuni miei vecchi lavori in cui reinterpretavo lo stile giapponese, il cliente decise di optare per la seconda possibilità, per mantenere fede a ciò che aveva in mente.
Una Sfida Interessante
Stabilita la direzione mi misi al lavoro cercando di reinterpretare al meglio le richieste del cliente e allo stesso tempo per creare qualcosa che fosse configurabile nel tipico stile orientale ma a modo mio.
Partendo da una bozza molto sommaria, disegnata a pennarello direttamente sul suo braccio, per poter avere contezza sia delle dimensioni che del posizionamento dei vari elementi, ho poi lavorato su carta con matita e china.
Il disegno ha richiesto circa una settimana di lavoro, anche perché a causa di un paio di elementi non mi convincevano ho preferito ridisegnare tutto da capo.
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Veloce Come il Vento
L’opera è stata completata in sole tre sedute, più un’ultima seduta per qualche piccolo ritocco.
Grazie all’impostazione data al disegno ma anche all’ottima resistenza del cliente.
Sono molto veloce con il bianco e nero, ancor di più se si tratta di un opera in cui il disegno è definito più dalle linee che dalle sfumature.
Durante La prima seduta ho tracciato tutte le linee, cosa che ha richiesto parecchio tempo ma non ero certo intenzionato a lasciare il lavoro incompleto.
Visto l’impegno richiesto per applicare lo stencil e considerata la resistenza del ragazzo non era il caso di mollare.
La seconda e la terza seduta sono state dedicate, rispettivamente alle sfumature dell’avambraccio e del braccio.
Un’ultima breve seduta di circa mezz’ora, fu dedicata a pochi ritocchi e ad aumentare qualche contrasto.
Credo sia la prima volta che mi capita di realizzare un lavoro di queste dimensioni in solo tre sedute, il merito però non va solo a me ma anche alla resistenza del mio paziente 😀
L’opera finale ha più che soddisfatto entrambi e devo dire che altri lavori di questo tipo non mi dispiacerebbero affatto 😀
Qui sotto tutte le fasi della lavorazione e un video esplicativo.