I desideri si avverano.
Ho la fortuna di avere come alleato l’universo. Spesso capita infatti che io esprima un desiderio e poco tempo dopo si realizzi. Non è una cosa da poco e mi sento immensamente fortunato per questo. A volte però alcuni desideri sono più lenti di altri.
Attorno al 2014/2015, quando la “moda” dei geometrici stava cominciando a prendere piede pensai che mi sarebbe piaciuto cimentarmi in una mia interpretazione dello stile e in men che non si dica mi ritrovai un cliente che mi chiese proprio una manica in quello stile.
Purtroppo a metà della preparazione del disegno quel cliente perse il lavoro e ovviamente il progetto restò a metà e finì nel dimenticatoio fino all’inizio del 2019, quando durante la lavorazione di uno dei miei tutorial per Tattoo Smart, Russ Abbott mi suggerì di inserire nel tutorial un geometrico.
Rispolverai quel vecchio progetto e lo completai inserendolo nel tutorial.
Sia il tutorial che il disegno condiviso sui social ebbe un discreto successo e nonostante alcune persone avessero mostrato interesse dovetti aspettare qualche altro mese prima di essere contattato da un cliente seriamente interessato al progetto.
Un ragazzo umbro che decise di spararsi tre sedute di fila sia per risparmiare sui tempi che sulle spese di trasferta che avrebbe comportato una realizzazione a sedute distanziate.
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Tutto d’un fiato
So di essere veloce e ancor di più con il bianco e nero, probabilmente ancor di più con temi geometrici che in fondo, dal punto di vista tecnico, non sono molto diversi dai tribali, ma non ero certo di poter completare tutta la manica in tre sedute.
Tuttavia eravamo psicologicamente predisposti per fare tutto in quei tre giorni.
Il primo giorno, dedicato alla decorazione del gomito fu sicuramente il più semplice, il secondo giorno creò qualche problema in più, l’applicazione ottimale di uno stencil tanto complesso che ruotava intorno al braccio richiese calma e pazienza, tempo che andò ad aggiungersi alla realizzazione di quella trama che, visti i programmi non avrei potuto riprendere il giorno dopo e quindi andava completata, terminando la lavorazione ben oltre l’ora di cena.
La stessa situazione si verificò il terzo giorno per la parte superiore del braccio con tutti quegli esagoni, a cui aggiunsi una chiusura all’ultimo momento.
contavo di chiudere la spalla con gli esagoni ma non avevo messo in conto che essendo disposti in modo irregolare non avrebbero chiuso come speravo, quindi mi inventai una grafica adatta allo scopo.
Non ero certo potessimo completare tutto in tre giorni, invece ce l’abbiamo fatta, tre giorni al fulmicotone, da mattina a sera, come ai vecchi tempi, quando i clienti resistevano sotto i ferri per tempi interminabili.
Probabilmente sarebbe stato meglio aggiungere una ulteriore seduta per lavorare con più calma ma ne terremo conto per il prossimo progetto 🙂
Ora non resta che aspettare che il tatuaggio guarisca e tra un paio di mesi valutare eventuali ritocchi che vanno tenuti in conto quando si lavora su un progetto di tali dimensioni in tempi tanto ristretti. La pelle è sottoposta a uno stress notevole e la guarigione di una superficie così estesa può portare a qualche zona che richieda un’ulteriore saturazione ma sono abbastanza certo che, se il caso, saranno ritocchi di poco conto 😉