Passioni e adolescenza.
In genere cerco di evitare la copia di fotografie e opere di altri altri artisti, non importa se siano di un settore completamente diverso dai tatuaggi, come in questo caso.
Ma quando mi è arrivata la richiesta di questo ragazzo: la riproduzione della copertina di Live After Death degli Iron Maiden, sia per la sua determinazione che per la natura stessa della richiesta, mi sono sentito come quando ti viene richiesto un ritratto, lo scudetto di una squadra di calcio o una bandiera. Non c’è modo di farne una tua versione, quello è.
Vedendo quanto era sicuro e deciso non ho cercato di discutere con lui sull’eventuale possibilità di creare un’opera nuova e unica, che avesse a che fare con la sua passione per la musica Metal e/o con altri aspetti del tatuaggio.
Ho accettato il progetto senza discutere, un po’ per i motivi elencati sopra, un po’ perché ho passato la mia adolescenza ad ascoltare gli Iron e a disegnare Eddie in tutte le sue varianti e quindi mi sembrava un bell’omaggio al gruppo, all’arte di Derek Riggs e alle mie passioni adolescenziali, perdendo così di vista dei punti fermi che ho fissato io stesso nel mio metodo di lavoro.
Durante la lavorazione pensai che accettare il lavoro senza un discussione più approfondita fosse stata una pessima mossa.
Quanto sarebbe stato più divertente per me e appagante per il cliente se avessi realizzato una versione completamente nuova del mostriciattolo Eddie?
Ma ormai il lavoro era cominciato e non c’era possibilità di ritorno.
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Errori di valutazione
Ammetto di aver preso un po’ sotto gamba il lavoro. Guardando sommariamente il disegno ero convinto di poterlo realizzare in una seduta o due.
Solo il giorno prima dell’appuntamento, quando cominciai a preparare lo stencil, mi resi conto della quantità infinita di dettagli di questa illustrazione.
Un’opera che per la sua complessità avrebbe meritato una schiena.
L’originale è stato realizzato su tela o cartoncino, sicuramente in una dimensione almeno due o tre volte più grande della stampa, mentre io dovevo realizzarla in una dimensione più piccola, senza potermi avvalere delle sovrapposizioni e di tutti i trucchi che si possono usare su cartoncino o tela ma non su pelle.
Mi sono ritrovato a lavorare praticamente l’intero tatuaggio solo con aghi da linea, con non poca fatica e le due sedute che avevo preventivato sono diventate 4.
Nonostante per questa volta sia venuto meno alle mie stesse regole etiche pare che l’omaggio agli Iron e a Derek Riggs sia ben riuscito 🙂
Qui sotto le fasi di lavorazione e il video del tatuaggio dopo un mese di guarigione dall’ultima seduta.
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