Espansione Rapida.
più spesso di quando non si immagini succede che chi progetta un piccolo tatuaggio, nel tempo poi decida di espanderlo.
In articoli precedenti avevo già descritto di alcuni clienti che, partendo da tatuaggi relativamente ridotti, decidevano successivamente di estenderli all’intero braccio e anche oltre. Una decisione che in genere viene maturata durante la lavorazione o poco dopo il completamento del primo tatuaggio.In questo caso invece la decisione di espanderlo è stata pressoché immediata.
Inizialmente il cliente desiderava un samurai con una bambina sulle spalle e un tempio orientale sullo sfondo (rappresentazione di se stesso, della figlia e della sua passione per la tradizione orientale – non a caso è un esperto di arti marziali). Il tatuaggio doveva occupare il lato esterno del braccio, dalla spalla al gomito.Già durante il primo incontro l’area si era espansa fino all’interno del braccio, ma sempre non oltre il gomito.
Dopo aver deciso l’impostazione del progetto ci salutammo in attesa di aggiornarci appena avessi cominciato ad elaborare il disegno.
Non passò però molto tempo prima che arrivassero suoi messaggi con richieste inapplicabili, a meno di ampliare l’area del tatuaggio.
Quindi si rese necessario un ulteriore incontro per rivalutare il progetto a cui avrebbe voluto aggiungere: un giardino giapponese; un ponte; una cascata; una geisha; fiori e alberi di ciliegio e altri elementi che non ricordo.
Scremando tra tutte le sue proposte ci concentrammo su quelle realizzabili e in linea con il progetto.
Quanti dettagli in un tatuaggio?
Alcuni clienti desiderano inserire talmente tanti elementi e dettagli che diventa necessario porre dei limiti per non entrare nel mondo dell’impossibile.
In questo caso, fortunatamente, gli elementi che voleva aggiungere erano si molti, ma nell’insieme quasi tutti funzionali all’opera.
In particolare mi colpì l’idea di un ponte che filtrava i raggi del sole.
Decisi di usare quell’immagine come riferimento per inserire un ponte al di sopra di una piccola cascata a più livelli che terminava in un laghetto in cui confluiva una seconda cascata più grande.
L’idea era quella di una serie di piccoli templi situati su delle alture separate da corsi d’acqua, una sorta di complesso sacro immerso in un ambiente naturalistico da favola, che il samurai non può che fermarsi ad osservare rapito. Il tramonto sullo sfondo avrebbe creato il “pretesto” per creare quell’effetto di luce che mi aveva colpito e che tanto piaceva al cliente. Gli alberi di ciliegio si integrano perfettamente con l’ambiente ed esaudiscono le richieste del cliente.
La geisha è parte della composizione senza esserne però partecipe, se ne discosta, come in una illustrazione in dissolvenza incrociata. La sua malinconia e il fatto che la bimba stia a cavalcioni del samurai (presumibilmente il padre) mi ha ispirato il titolo.
Infine tanti, tanti (forse troppi) fiori di ciliegio come elementi di separazione, di collegamento e anche di contorno per tutta la scena.
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La mia firma
Ciò che mi intriga di più nella creazione di disegni a manica intera è studiare disegni senza fine. Per capirci, il braccio è fondamentalmente un cilindro e se avessimo la possibilità di ruotare detto “cilindro” il disegno ripeterebbe se stesso all’infinito, per ottenere questo effetto vanno considerati attentamente i soggetti, la prospettiva, il loro posizionamento, gli elementi di interruzione e via dicendo.
Questo tipo di sviluppo delle maniche, insieme alle terminazioni con temi geometrici attorno alla spalla e al polso, sono diventati ormai da qualche anno la mia firma.
Troppi fiori?
Questo lavoro, dato lo stile realistico, la quantità di dettagli e il livello di finitura, ha richiesto più tempo del solito per la realizzazione.
Non c’è stato particolare di quest’opera che abbia concesso tregua, ogni dettaglio è ricco di effetti e sfumature.
L’unica area che ha permesso di lavorare con serenità e velocità è stata la cascata, ma non certo per il tatuando che ha sofferto particolarmente in quell’area.
Terminato il lavoro abbiamo dovuto aspettare la fine del primo confinamento covid per poter fotografare e fare il video a tatuaggio guarito.
Cosa ottima perché ha dato modo al tatuaggio di assestarsi completamente, peccato che nel frattempo il cliente avesse già preso un po’ di sole scurendo la parte bassa del braccio, per fortuna non abbastanza da compromettere eccessivamente le fotografie ma certo sarebbe stato meglio non avere nemmeno quella leggera abbronzatura per la buona riuscita delle foto.
Anche una migliore rasatura non avrebbe guastato, purtroppo ho notato i peli solo dopo aver scattato le foto. Spero ci sarà un’altra occasione per farne altre.
A parte questo, sicuramente una delle mie opere più impegnative e proprio per questo una di quelle che ha dato maggior soddisfazione, a partire dal disegno fino alla realizzazione su pelle.
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Qui sotto tutto il processo di realizzazione dal disegno al risultato finale.