Idee e proposte.
Il cliente che mi ha commissionato quest’opera è affascinato dall’universo fantastico creato da Lewis Carroll, in particolare dal racconto de Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Fosse stato per lui avrebbe inserito tutti i personaggi del racconto ma la cosa era improponibile, a meno di espandere l’opera su un’area molto più vasta.
Gli suggerii di focalizzarsi solo su alcuni personaggi ed eventualmente escludere Alice dall’opera.
I personaggi sono talmente riconoscibili che non c’è bisogno della presenza della protagonista per capire a cosa si riferisce il disegno e proprio la mancanza di Alice lo avrebbe reso più interessante e meno banale.
A tal proposito gli mostrai un disegno che avevo realizzato sullo stesso tema qualche anno prima; non ci fu bisogno di discutere oltre. Una volta decisi i personaggi da inserire mi lasciò carta bianca.
Adoro poter lavorare in piena libertà su temi e stili a me congeniali 🙂
Ripensamenti
Dopo aver speso innumerevoli ore sul disegno non vedevo l’ora di cominciare l’opera su pelle, ma la prima seduta fu abbastanza faticosa.
Nonostante sia io che il cliente fossimo entusiasti di cominciare, sembrava che il destino avesse qualcosa da ridire. Avete presente quelle giornate in cui tutto sembra andare storto?
Niente di così grave da mettere a rischio il lavoro, solo piccoli intoppi ma quando si susseguono in continuazione rendono decisamente faticosa la partenza di qualunque progetto.
Come se non bastasse, durante la lavorazione del disegno mi ero fatto talmente prendere dall’opera che non avevo considerato il fatto che il Cappellaio Matto aveva la testa rivolta verso il retro del polpaccio.
La regola base di ogni tatuaggio è che il soggetto deve essere sempre rivolto in avanti, MAI all’indietro. Questo mi creò non pochi dubbi.
Provai a rivisitare al volo il disegno, ribaltai lo stencil, feci diverse prove ma non se ne veniva a capo.
Dopo qualche attimo di relax e osservando il disegno era chiaro che non ci fosse modo di risolvere la cosa senza ridisegnare il Cappellaio, con il rischio di snaturarlo.
Decidemmo che il Cappellaio era perfetto così: il corpo rivolto in avanti, la testa all’indietro e gli occhi che guardano in altre due direzioni separatamente gli danno il carattere folle che deve avere.
Ribaltarlo non poteva risolvere la follia di quel personaggio con il corpo rivolto in una direzione e la testa in quella opposta. Perciò, dopo tale analisi, ci fu chiaro che non poteva essere realizzato diversamente.
Con un po’ di umorismo, regalato da questo folle personaggio, superammo poi tutti gli intoppi che seguirono senza danni e una volta cominciata la lavorazione effettiva, tutto filò liscio come l’olio, grazie anche alla simpatia e alla buona resistenza del ragazzo.
In quella prima seduta contavo di tracciare tutti i personaggi e finire il Cappellaio Matto, ma questo personaggio è quello con il maggior numero di dettagli, oltretutto, avendo fatto tardi a causa degli intoppi di cui sopra, dovemmo posticipare il completamento del cappellaio alla seduta successiva, confidando nell’assenza di intoppi che ci avevano fatto perdere tempo in questo primo round.
Tante chiacchiere
Alla seconda seduta nessun intoppo ma tante chiacchiere, fu abbastanza chiaro che di fronte a me avevo una di quelle persone con cui è piacevole comunicare e alla fine ti ritrovi a parlare di qualunque cosa, salvo poi rendersi conto che tutto questo parlare influisce sulla tabella di marcia 😛
Ad ogni modo riuscii a finire il Cappellaio come previsto, anche se nel corso delle sedute successive mi ritrovai più volte a rimetterci mano: per aumentare un contrasto, intensificare un colore o una sfumatura e così via.
Nella terza seduta, preceduta da un paio d’ore di chiacchiere, mi dedicai al Bianconiglio, alla fine del quale stipulammo un patto di silenzio per la seduta successiva.
Patto che finì in un nulla di fatto. Anche quella volta passammo almeno un’ora a chiacchierare prima di renderci conto che stavamo perdendo tempo e che forse era il caso di metterci al lavoro sullo stregatto 😛
Per la seduta dedicata agli orologi e ad alcuni ritocchi sul cappellaio, cercammo di ridurre al minimo le chiacchiere, per quanto possibile, ma la cosa ci riuscì decisamente meglio durante la 6a seduta in cui contavo di finire tutta la vegetazione, ma senza riuscirci.
Per quanto fossimo stati bravi nella seduta precedente, quella successiva fu un’incontro di recupero.
Solo dopo tre ore a ridere e scherzare ci si rese conto che il tempo era volato e che c’era del lavoro che ci aspettava.
Se non avessimo perso tempo in chiacchiere probabilmente sarei riuscito a finire il lavoro in quella seduta, ma il bello di questa professione è anche il lato umano e non ringrazierò mai abbastanza i miei clienti non solo per offrirmi la possibilità di realizzare le mie opere ma anche per la loro intelligenza e convivialità.
Alla seduta successiva finalmente l’opera era completa ed avevamo già pronto il progetto successivo che probabilmente realizzeremo più rapidamente visto che abbiamo deciso di spostare le chiacchiere dallo studio al Pub 😛
Guarda le immagini del processo di lavorazione qui sotto.