Tema classico.
Il drago è uno tra i soggetti più comunemente usati per i tatuaggi, riuscire a riproporlo ogni volta in modo unico e originale non è in realtà così complicato come potrebbe sembrare. Essendo un animale di fantasia può essere reinterpretato all’infinito, con corna lunghe o ricurve, singole o multiple, con scaglie di serpente, di roccia, con o senza ali, con un corpo lungo e serpentino o tozzo e canino, l’unico limite insomma è la fantasia, almeno quando si disegna per se stessi, più impegnativo se si devono incontrare le richieste di un cliente e cercare di tradurre su carta qualcosa che corrisponda alle sue sensazioni ed emotività relativamente al soggetto.
Inizialmente doveva essere un drago in volo con le ali spalancate. Nonostante avessi trovato una prospettiva e l’impostazione adatta a non sacrificare eccessivamente le dimensioni del drago, si decise di scartare l’idea primigenia e optare per una versione del drago poggiato sulla cima di una montagna.
Doveva essere mastodontico e l’unico modo per dare l’idea delle impressionanti dimensioni era inserire una figura umana, da cui il cavaliere sul lato sinistro.
Ironia del titolo
Il cavaliere lo feci intenzionalmente minuscolo e al cliente l’idea piacque subito.
Guardando il disegno ricordo che, notando la differenza di dimensioni tra il cavaliere e il drago pensai all’assurdità e arroganza di un essere così minuscolo che pensa di poter combattere contro un animale dalle dimensioni di un grattacielo.
In fondo ben riassume la follia del genere umano e lo spirito che l’ha portato, sfidando la natura, a realizzare cose impensabili prima di essere concepite.
Ma nonostante questa riflessione sull’indomito spirito dell’uomo, rimase in me la voglia di dare un tono ironico all’opera e quindi l’intenzione di dare al drago un’espressione quantomeno sorpresa da quel piccolo insetto che pensa di fargli paura.
Il titolo quindi è nato durante la lavorazione e lo considero parte integrante dell’opera anche se non è parte del tatuaggio.
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Questioni di tonalità
Il tono di pelle di questo ragazzo è leggermente ambrata e sebbene non influisca eccessivamente con l’opera nel suo insieme rendeva meno evidente lo stacco tra pelle e colore nel contorno, perciò suggerii di inserire delle ombre interne attorno agli esagoni per simulare una sorta di effetto 3D con cui far spiccare maggiormente l’opera. Cosa che ha funzionato egregiamente.
La lavorazione è stata costante e regolare anche se rallentata dalle troppe chiacchiere 😀
Qui sotto le fasi della lavorazione e i video della lavorazione del disegno e del tatuaggio con i miei commenti.
Fotografia e video finale sono stati ripresi a due di distanza dalla completa guarigione.
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