Rielaborare un’idea.
Questo ragazzo si era presentato con una serie di immagini sul tema spaziale ma alquanto incongruenti sia stilisticamente che dal punto di vista della realizzazione. Volevo decisamente evitare di riempigli il braccio con delle immagini piazzate a casaccio come pezzi di tappezzeria, senza capo ne coda se non per il tema spaziale che era l’unica cosa che le accomunava, e nemmeno tutte, visto che la sua richiesta iniziale includeva:
- La terra
- La nebula Helix
- La nebula Butterfly
- Una donna provocante nello stile dell’uomo vitruviano di Leonardo (non credo sarebbe risultata tanto provocante) che si fonde con la nebula Butterfly
- Un buco nero, meglio ancora se con una galassia che ruota con il buco nero in centro
- Una campana
- Il toro di Wall st.
- Un orso
- Una freccia
- Un grafico
Un’accozzaglia di elementi abbastanza sconnessi che avrei dovuto copiare trasformando il braccio in una sorta di collage il cui senso non sarebbe stato chiaro se non dopo una mezz’ora di conversazione con il proprietario.
Perciò durante l’incontro preliminare gli spiegai tutti i limiti che presentava la sua idea e gli proposi un’approccio completamente diverso.
Sogni di bambino
Cominciammo a scartare gli elementi sacrificabili e a valutare attentamente “ la storia che voleva raccontare” con il suo tatuaggio.
Molti elementi sparirono lasciando spazio ad altri, trasformando fin dalle fondamenta il progetto che è diventato una sorta di racconto sullo sviluppo tecnologico dell’esplorazione spaziale e il fascino che questo ha esercitato su di lui sin da bambino.
Un desiderio di avventura ed evoluzione che ogni essere umano ha scritto nel DNA, protagonista ed elemento di unione di tutta l’opera.
La cosa più complessa del lavoro è stato sicuramente il bambino. Il cliente desiderava un suo ritratto da bambino ma non aveva foto di se in una posizione quantomeno simile a quella che serviva per l’opera. Le foto che mi sottopose erano tutte molto piccole e di scarsa qualità e se non bastasse, quasi tutte scattate in età diverse.
Immagina come sia possibile definire il volto di un bambino senza avere fondamentalmente nulla su cui lavorare.
Perciò dopo aver estrapolato alcuni tratti distintivi mi misi al lavoro e seguì un intenso scambio di email, fino a quando riuscii ad arrivare ad un risultato in cui il cliente riuscisse a riconoscersi.
Se sei interessato a questi argomenti, iscriviti alla mia newsletter 😉
Trova l’intruso
All’interno del polso il cliente ha tatuato un ambigramma che a mio parere avrebbe cozzato con il resto dell’opera. Ne parlammo un po’ ma era evidente che lui non aveva nessuna intenzione di coprirlo ne di toglierlo o quantomeno schiarirlo con il laser per poter poi intervenire.
Ha preferito mantenerlo nella speranza di esaltarlo. Purtroppo non c’è modo di esaltare una scritta nera, il massimo che potrei fare è aggiungere un contorno bianco, ma a parte quello e considerando che il tatuaggio è pure abbastanza storto, non c’è molto che si possa fare, perciò resterà com’è.
Una lunga attesa
Le pause forzate dei confinamenti Covid hanno rallentato il completamento del tatuaggio ma se ciò non bastasse, il lavoro del cliente lo porta spesso in trasferta in giro per il mondo, anche per periodi molto lunghi. Questo ha ritardato ulteriormente la fine dei lavori iniziati ormai due anni or sono. Ma con un po’ di pazienza ce l’abbiamo fatta.
Ora che il tatuaggio è completato ne sono molto soddisfatto. Peccato per quell’ambigramma sul polso che, a mio modesto parere, toglie valore al resto dell’opera.
La trovo una manica originale che, ripulita da tutti gli elementi che avrebbe voluto includere, riesce a raccontare una storia su diversi livelli. Come si dice: less is more!
———
Qui sotto le immagini del processo di lavorazione e il video alla fine dell’ultima seduta