Sogno o son desto?
Se tradurre in immagini idee e desideri dei clienti non sempre è facile, farlo con un sogno è ancora più complesso.
Un’esperienza onirica è un insieme di emozioni più che di immagini vivide e solo chi l’ha vissuto può averne contezza.
Inoltre, come per altre idee, la zona prescelta per il proprio tatuaggio non è detto che sia adatta alla rappresentazione desiderata, soprattutto quando gli elementi che devono comporre il disegno sono tanti. A volte troppi 😀
In questo caso particolare gli elementi richiesti erano i seguenti (come da email del cliente):
- Un albero con rami secchi tranne in cima con boccioli e foglie
- Un bambino
- Una figura che rappresenti la rabbia
- In cima all’albero due arcobaleni che si incrociano provenienti da un missile stile cartoon
- Una viola (strumento musicale)
- Tre rune
Se non bastasse, durante l’incontro preliminare altri elementi si aggiunsero 😀
Braccio o Schiena?
Il ragazzo aveva pensato alla schiena o in alternativa al braccio.
Sarei stato più che felice di realizzare il lavoro sulla schiena, mi avrebbe permesso di dare un’impostazione più drammatica all’opera, l’avrebbe resa più importante e facile, sia da guardare che da tatuare.
Sfortunatamente però sulla schiena erano già presenti due tatuaggi che occupavano quasi totalmente la zona scapolare. Una copertura di tali dimensioni è impensabile, soprattutto se sull’area da coprire vanno usati colori chiari e pochi dettagli.
Peccato, l’opera avrebbe avuto un’importanza maggiore ma a meno di una rimozione laser, che il cliente non era disposto a fare, non era fattibile.
Quindi decidemmo di comune accordo di progettare il tutto per il braccio.
Quanti elementi posso inserire in un tatuaggio?
Chi non è del mestiere non ha cognizione del fatto che il disegno che desidera per il proprio tatuaggio non è da interpretare come un’immagine piana, come ad esempio una fotografia. Il disegno, specialmente se di grandi dimensioni e su zone come il braccio o la gamba, avvolgerà il corpo, come ad esempio un’immagine su una tazza o su un cilindro e quindi può presentare limiti insormontabili.
Se si desidera inserire una figura che ha uno sviluppo orizzontale in un’area che si sviluppa verticalmente, i limiti dovrebbero essere ovvi, ma come ho constatato per esperienza, è una cosa a cui i clienti non pensano.
Un’altra cosa che molti non hanno chiara è che il tatuaggio non è una stampa, il che pone dei limiti alle dimensioni dei dettagli realizzabili, specialmente quelli più piccoli. Senza contare che il tatuaggio tende a modificarsi nel tempo, un altro limite che i clienti spesso non conoscono, insieme ad altri ostacoli che chi non disegna non può ovviamente conoscere.
Perciò è sempre necessario chiarire questi ed altri punti con il cliente prima di iniziare un progetto e anche in questo caso fu necessario questo passaggio.
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Il Progetto prende forma
Dopo aver ragguagliato il cliente sui vari limiti insormontabili, passammo a vagliare tutti gli elementi da lui desiderati, eliminando tutto ciò che era superfluo per concentrarci su quelli per lui irrinunciabili.
In questa fase fu necessaria anche una buona dose di reinterpretazione per veicolare al meglio la sua idea.
Inizialmente avrebbe voluto centrare il disegno sull’albero, seguendo l’impostazione del sempre ottimo Doomsday Clock, ma tale impostazione non si combinava in modo soddisfacente con altri soggetti che il cliente voleva inserire: una bambina sull’altalena; un bambino seduto ai piedi dell’albero e una viola appoggiata al tronco dell’albero.
Troppa roba in uno spazio concentrato e decisamente stretto visto che il braccio non è quello di un culturista. Oltretutto avrebbe un’eccessiva concentrazione di elementi sull’esterno del braccio e poco o nulla nella zona interna, dividendo l’opera in due aree senza continuità.
Quindi, con pazienza, rivalutammo tutti i soggetti e reinterpretai/rivoluzionai la composizione più volte fino ad arrivare a una soluzione che soddisfacesse entrambi.
Disegno Finale
Gli arcobaleni dal reattore del razzo sparirono, per essere sostituiti dai colori del tramonto all’orizzonte.
L’alberò diventò un bosco nei pressi di un laghetto sulla cui riva appare un lupo, che faceva parte dei tanti elementi suggeriti dal cliente e di cui non ricordo il significato. L’idea di farlo luminoso m’è venuta pensando al cervo di Harry Potter.
La bimba scese dall’albero per andare a suonare la viola su un tronco d’albero appoggiato sul laghetto.
Lo spartito, che il cliente aveva chiesto durante l’incontro preliminare, lo sostituii con dei fogli che ruotano attorno alla bimba. Aveva chiesto se era possibile disegnare lo spartito sui fogli, ma erano troppo piccoli, per cui avrebbe richiesto troppo lavoro per un risultato finale non soddisfacente.
Il bimbo, che doveva stare seduto alla base dell’albero, è ora seduto sullo stesso tronco su cui è seduta la bimba, mentre in lontananza il razzo decolla sullo sfondo di un cielo alieno dove tre pianeti fanno bella mostra di se all’imbrunire.
Il risultato finale è abbastanza distante dall’idea iniziale del cliente ma si svolge sul braccio in modo più coerente e conserva una nota onirica e surrealista che in fin dei conti era il tema portante desiderato.
Trasposizione su pelle
Non spendo più molto tempo a descrivere le varie sedute perché, a meno di tecniche particolari o di scoperte empiriche, lo trovo alquanto noioso per il lettore.
La tolleranza al dolore di questo cliente era abbastanza buona quindi non ho trovato difficoltoso lavorare su di lui.
In virtù di questo, come dico sempre: più lunghe sono le sedute, minori saranno le ore necessarie al completamento.
Nell’insieme sono soddisfatto dell’opera, ma ad essere del tutto onesto non c’è lavoro che, una volta finito, non mi dia qualche ripensamento. Fa parte del processo di crescita di ogni artista/professionista che ami il suo lavoro e desideri realizzare opere sempre migliori.
In questo caso, se potessi tornare indietro, probabilmente interverrei in modo diverso sulla bimba.
Per deformazione professionale cerco sempre la credibilità delle luci e dei soggetti, quindi per me era naturale realizzare la bambina in ombra, sia data la luce che arriva dal razzo alle sue spalle che per la luce riflessa dall’acqua che proietta dal basso l’ombra del violoncello.
Visto che si tratta di un’interpretazione onirica, potendo tornare indietro aggiungerei una luce irreale per rendere la bimba più luminosa, ma è comunque un dettaglio, anche perché l’intero soggetto non occupa più di 10 cm e in quell’area non c’è molto spazio d’azione.
A parte questo sono molto soddisfatto del risultato finale e soprattutto lo è il cliente, che è la cosa che conta di più 😀
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Qui sotto le immagini del processo di lavorazione e il video a un mese di distanza dalla completa guarigione.
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