Questo lavoro ha come tema portante alcuni elementi fondanti della vita del cliente: la moglie scomparsa e il suo senso di giustizia, i figli, rappresentati con i segni zodiacali incisi nella pietra sotto lo scorpione – che già era presente e l’ho rilavorato per renderlo coerente con il nuovo – e tra i teschi alla base del disegno che includono un teschio di leone e di ariete. Quella parte del disegno è liberamente ispirata a “Doomsday Clock”, uno dei miei lavori più riusciti.
Oltre a questo la sua passione per l’Heavy metal, in particolare per il gruppo “Manowar”.
Per i conoscitori del genere e del gruppo sarà facile riconoscere il personaggio che compare spesso sulle loro copertine, qui rielaborato mentre fa headbanging suonando il basso, strumento che il cliente suona fin da giovanissimo.
Infine il suo passato di carrista nell’esercito, raffigurato proprio da due carri armati nella parte bassa della composizione, zona che ho arricchito con paio di elicotteri. Quello scenario di guerra, la distesa di teschi, il musicista e la dea della giustizia hanno ispirato il titolo dell’opera mutuato da una delle canzoni più famose dei Megadeth, Symphony of Destruction, appunto.
L’esecuzione è stata relativamente rapida, anche considerando che il vecchio tatuaggio (lo scorpione) occupava un’area abbastanza grande.
In assenza di quello scorpione avrei sicuramente impostato la composizione in modo diverso e più attraente ma la realtà era questa e quindi ho dovuto usare lo spazio a disposizione come meglio potevo.
La scelta del un tema grafico sul retro del braccio è stata dettata dalla necessità di riempire quell’area senza aggiungere elementi che avrebbero appesantito la composizione e creare invece una transizione gradevole tra i capelli della dea della giustizia e la zona esterna dove inizia la pietra incisa sotto lo scorpione.
A parte il limite imposto dal vecchio tatuaggio non ho incontrato difficoltà nella lavorazione, particolarmente rapida come sono solitamente, almeno per me, i lavori in bianco e nero.
Un po’ impegnativo riuscire a trovare la giusta dimensione e posizionamento del bassista sull’avambraccio per evitare che risultasse troppo piccolo o eccessivamente deformato, ma a parte questo tutto il resto è stato relativamente semplice.
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Qui sotto le fasi della lavorazione e il video del tatuaggio guarito da più di un mese.