Un tatuaggio biomeccanico, simile a un progetto che realizzai nel 2016: Hell Roots, e come allora, la storia si è ripetuta.
Ricorrenze
Questo ragazzo, ispirato dal film Terminator, voleva qualcosa di classico. Se parlassimo di software, lo definiremmo obsoleto, nel senso che di tatuaggi di questo genere se ne sono fatti a bizzeffe sin dagli anni novanta.
Progettazione
Il progetto, realizzato a mano libera, era quello di riprodurre degli squarci sulla pelle con parti meccaniche che ne fuoriescono. L’idea di questo ragazzo era di avere uno strappo che, partendo dalla spalla, si “avvolgesse” sul braccio, arrivando all’interno dell’avambraccio. Per me era chiaro che il lavoro sarebbe risultato sbilanciato, ma il cliente era così convinto della sua idea che inizialmente non volle ascoltare il mio consiglio.
Consigli da ascoltare
Solo dopo aver realizzato la prima parte del tatuaggio si rese conto della sensazione di vuoto che l’impostazione scelta lasciava sull’esterno del braccio e, fortunatamente, accettò il mio consiglio. Questo mi permise di completare il tatuaggio con un’aggiunta che lo ha reso decisamente più bilanciato e apprezzabile.
Processo e Risultato
La realizzazione ha richiesto più tempo del previsto, sia per la brevità delle sedute, passate per lo più a chiacchierare 😅, sia per la distanza intercorsa tra le sedute.
Qui sotto le immagini del processo di lavorazione e del risultato finale a due mesi dalla guarigione dell’ultima seduta.
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